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Il cibo come parte di un percorso di vita, fatto di bellezza, di gusto, ma anche di consapevolezza delle nostre radici.
Dobbiamo occuparci di questa storia, dei nostri territori e della nostra tradizione. Innovare i processi senza abbandonare la qualità o lo spirito con cui sono stati creati.
Tra le tante perle di cui l’Italia è ricca, una delle più famose è il Cilento. Un luogo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Proprio nel cuore di questa terra c’è un’azienda giovane ma dinamica che nasce da due fratelli, Osvaldo e Angela Maria Pierro.
Si lanciarono coraggiosamente nel settore agroalimentare e fondarono Masilicò. Un’azienda che ricerca, raccoglie e vende i migliori prodotti del Cilento nel mondo.
La qualità è il marchio distintivo di questa azienda, distribuendo solo prodotti che non subiscono processi industriali.
Osvaldo spiega come è nata questa passione: “da un uliveto della casa di famiglia”. Tra quegli alberi secolari è nato l’interesse per questo settore e per le tradizioni campane. La missione è precisa: la ricerca delle eccellenze del territorio campano. Un modo per sponsorizzare questo patrimonio mondiale che è la dieta mediterranea. Una dieta di longevità che deve essere gustata a tavola.
Ecco perché Masilicò si impegna anche a recuperare le tradizioni, raccontando i processi di lavorazione per valorizzarle. Infatti, ciò che viene distribuito non è un prodotto ma uno stile di vita.
Vogliamo preservare gli antichi sapori e in questo modo sosteniamo anche le piccole imprese artigianali della zona.
L’orgoglio di questa esperienza è l’olio, simbolo della vocazione dei fratelli Pierro per il Cilento.
“È un olio aromatico e gustoso che si ottiene principalmente dalla spremitura di olive delle varietà Pisciottana, Rotondella, Ogliarola, Frantoiana, Salella e Leccino.”
Questo olio è il risultato di antiche tradizioni, soprattutto per quanto riguarda le fasi di raccolta, trasporto e conservazione.
Per beneficiare del marchio DOP, le olive vengono raccolte a mano o con macchinari che non danneggiano le piante.
Vengono poi pressate entro 48 ore dalla raccolta.
I maestri artigiani della pasta cilentana raccontano l’arte delle antiche tradizioni per una pasta sublime. Si ottiene dalla farina di semola di grano duro e viene poi estrusa in bronzo. Questo processo la rende rugosa ed eccellente per qualsiasi salsa. Inoltre mantiene anche le proprietà nutritive della pasta.
Le nostre marmellate e varietà assortite di miele, insieme ai biscotti renderanno le vostre colazioni nutrienti e gustose
Preziosi e gustosi, i prodotti Masilicò portano in tavola l’amore per un territorio, per i suoi frutti e per le sue tradizioni.
«Carminù, buongiorno. Mi daresti per cortesia quattro hamburger, una soppressata, della prosciutella e due cosce di pollo? Qual è u problema! E il problema non si pone più per nessuno da quando il Salumificio cilentano Anna Salamone spedisce i suoi prodotti in tutta Italia.»
«Era ancora nu zuoriu quando Carminuccio Larocca si iniziava in questo mondo della lavorazione della carne e produzione di salumi. Ma non è un mestiere nato così a caso o ereditato dalla famiglia: nasce da un aneddoto ben preciso.
Cresciuto a Sanza, in un Cilento che tutto ha da invidiare ai tempi di benessere attuali, la mamma di Carminuccio, Giovanna, conservava i salami come un tesoro, al riparo dagli occhi insaziabili dei figli e dagli istinti incontrollabili degli animali. Così stavano lì anche mesi, in vasi ben nascosti sempre in posti diversi, sotto lo strutto, sostanza che nell’immaginario di Carminuccio assumeva ogni volta forme fantastiche, qualcosa di una strana consistenza quasi magica che era in grado di conservare al sicuro un salame sì, ma soprattutto un momento.»
«Un giorno non riuscì più a resistere alla tentazione, al solo pensiero che da qualche parte, nella stessa casa, a respirare la stessa aria che respirava lui, potesse esserci anche uno di quei deliziosi salumi. Fu così che, dopo minuziose ricerche, in balia di una fame ancestrale, scoprì il nascondiglio di quel periodo e non esitò a divorarsi quel bel salame ricoperto di grasso. Quando la madre lo scoprì, andò su tutte le furie, anche se Carminuccio continuava a difendersi urlando “mamma non sono stato io, sarà stato il gatto!”. Giovanna, un’altra delle stupende donne del Cilento, non credette a questa versione dei fatti e gliele diede di santa ragione.»
«Da quel momento Carminuccio capìi che non si sarebbe mai voluto separare da quel mondo; non avrebbe più rinunciato a quei sapori forti, decisi, consistenti del maiale; non avrebbe più voluto neanche imparare a stare senza quegli odori che in qualche modo l’avevano fatto crescere, forgiando la persona che è oggi.»
«È così che dopo il matrimonio con Anna Salamone, sua compagna di vita e di mestiere, decidono insieme anche alle figlie Donatella e Giovanna, di dedicarsi alla produzione di salami, prosciutelle e soppressate e alla lavorazione di carni locali, direttamente da Sassano.
Sono ormai passati 25 anni da quando nel 1992 aprivano la loro macelleria nella piazza centrale di Caselle in Pittari, all’Urmo, all’incrocio con il rione Forgia.»
” Quanto vuoi lasciarlo aspettare ancora? ” (Articolo di Giulia Ubaldi, pubblicato sulla rivista “Scatti di gusto”)